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Mobile usability

Report sul libero di Jakob Nielsen e Raluca Budiu, Mobile Usability, Apogeo, Milano, 2013

Considerato una delle massime autorità sull’usabilità del web, Jakob Nielsen, in collaborazione con Raluca Budiu, dedica il suo nuovo libro alla mobile usability, ovvero all’usabilità di app e siti ottimizzati per il mobile.

Corsi e ricorsi storici… In “Mobile Usability” ricorrono molti temi che l’autore aveva già affrontato nel 1999, nello storico libro “Web Usability”, e nel 2000 nello studio sull’usabilità delle applicazioni per i telefoni WAP (Wireless Application Protocol). Come sottolineano Nielsen e Budiu, ogni nuova tecnologia, ripropone problemi di usabilità che si credevano superati, richiedendo a progettisti e sviluppatori di rielaborarne la soluzione nel nuovo contesto.

Nielsen e Budiu constatano anzitutto le difficoltà oggettive che i dispositivi mobili pongono agli utenti, nonché la specificità della navigazione mobile.

Le principali difficoltà che il mobile pone agli utenti sono:

  • Tempi di download in media più lunghi
  • Necessità di scorrere o zoomare per ingrandire i testi. Ciò rende la lettura più difficoltosa, poiché fa perdere all’utente il contesto, costringendolo a fare affidamento alla labile memoria breve termine
  • Input disagevole
  • Elementi di interattività (menu, bottoni, ecc.): se sono piccoli e ravvicinati è difficile fare tap per attivarli (problema del “dito grosso”).

Secondo Nielsen e Budiu la specificità della fruizione mobile sta nel fatto che di norma gli utenti desiderano raggiungere uno dei due obiettivi seguenti:

  • Ottenere risposte rapide a problemi specifici (per esempio ripianificare un volo o consultare il meteo)
  • Passare il tempo (per esempio sfogliando news di vario tipo o giocando).

Rispetto alle sessioni su smartphone, quelle su tablet risultano in media meno frammentate e più estese.

Come gli altri libri di Jakob Nielsen, anche “Mobile Usability” nasce dall’osservazione diretta di come gli utenti interagiscono con siti e app. Qui di seguito una sintesi dei consigli pratici di Nielsen e Budiu:

  • Sito per PC, sito ottimizzato per il mobile o app nativa?
    • Nielsen e Budiu consigliano di realizzare una versione del sito ottimizzata per mobile, con la possibilità di passare alla versione desktop e viceversa. Per “ottimizzata” Nielsen e Budiu intendono non solo un sito che, dal punto di vista del layout, risponda al dispositivo mobile, ma anche e soprattutto un sito le cui funzionalità e i cui contenuti sono sintetizzati e mirati agli obiettivi dell’utente in mobilità
    • Fra app nativa e sito ottimizzato, attualmente Nielsen e Budiu consigliano l’app nativa, perché garantisce una migliore esperienza utente. A loro giudizio, tuttavia, in futuro i siti ottimizzati potrebbero vincere sulle app native, soprattutto per siti informativi e e-commerce, che non richiedono interazioni complesse (com’è invece nel caso di giochi o applicazioni di foto editing). I motivi della loro previsione sono vari:
      • Sviluppare un unico sito ottimizzato, anziché una app nativa per ogni piattaforma risulta un fattore di risparmio
      • Quando l’utente cerca risposte rapide e deve confrontare varie fonti, il web è più immediato delle app. Un’unica ricerca su Google permette all’utente di accedere direttamente a varie fonti, mentre, per ottenere lo stesso risultato con le app, egli dovrebbe accedere allo store, cercare una o più app, scaricarle, installarle, aprirle e verificare se contengono le informazioni desiderate. Un procedimento senza dubbio meno lineare
      • Grazie a tecnologie come HTML 5, l’interfaccia utente dei siti ottimizzati e delle web app sarà sempre più simile a quella delle app native
  • Suggerimenti generali per siti ottimizzati e app:
    • Utilizzare lo stesso URL per il sito ottimizzato e quello desktop, attivando funzioni di riconoscimento automatico del dispositivo per indirizzare l’utente al sito più idoneo, permettendogli comunque di passare manualmente dall’una all’altra versione
    • In particolare per le app:
      • Non utilizzare splash screen e audio introduttivi
      • Non richiedere una registrazione preventiva
      • Limitare la pubblicità che, dato l’esiguo spazio disponibile, disturba l'utente
  • Interfaccia utente, in particolare delle app:
    • Inserire bottoni Home e Indietro, nonché una funzione di ricerca e la data di ultimo aggiornamento. Si tratta di comandi, funzioni e informazioni che sarebbe opportuno standardizzare, in modo tale che, con il passare del tempo, gli utenti possano trasferire sempre più da un’app all’altra le esperienze acquisite, così com’è avvenuto in passato con i siti
    • Rispetto agli elementi di interattività visibili, i gesti sono meno intuitivi e più difficili da memorizzare, anche se il loro supporto permette di salvare spazio. Il consiglio è di supportare solo i gesti più comuni: tap (per selezionare), pizzico (per ingrandire), trascinamento (per esempio per passare a un elemento seguente)
    • Gli elementi di interattività (per esempio i bottoni) dovrebbero essere grandi almeno 1x1 cm e distare almeno 1 cm l’uno dall’altro per agevolare il tap
    • Gli elementi dovrebbero essere dotati di affordance, cioè far intuire all’utente il risultato dell’azione
    • Visualizzare gli elementi in base al principio della rivelazione progressiva: prima quelli che attivano le funzioni più importanti, poi – a richiesta e in base al contesto – gli altri
    • In particolare nel caso di iPad e tablet, è consentito modificare il layout in base all’orientamento del dispositivo (orizzontale o verticale), ma funzioni e contenuti devono restare invariati
    • Nel complesso, l’interfaccia utente di siti, siti ottimizzati, web app, app e app ibride andrebbero improntate al principio della continuità transmediatica: per ogni dispositivo va progettata un’interfaccia differente, ma simile. La somiglianza deriva dalla continuità visiva, in particolare di logo, schema di colori, sembianze degli elementi di interattività
  • Architettura delle informazioni di siti ottimizzati e app:
    • Classificare i contenuti secondo un modello mentale condiviso dall'utente, meglio se basato sulle attività che egli deve compiere
    • Nelle app, etichettare in modo chiaro il menu a discesa che contiene la classificazione dei contenuti
    • Applicare anche ai contenuti il principio della rivelazione progressiva, spostando in pagine secondarie contenuti non fondamentali, evitando però gerarchie troppo profonde
    • La densità di informazioni sulla schermata dovrebbe essere tale da offrire all’utente una panoramica su tutte le funzioni e informazioni importanti, ma non così elevata da confonderlo
    • In particolare nelle app i contenuti secondari possono essere inseriti in schede successive (se si preferisce un layout fisso, corrispondente alle dimensioni della schermata) oppure in fondo alla pagina, raggiungibili scrollando
      • Se i contenuti sono inseriti in schede successive, aggiungere frecce o visualizzare del contenuto troncato (per esempio facendo apparire parte del contenuti seguente e precedente, non troncando il testo con l’aggiunta di punti di sospensione) per evidenziare all’utente la presenza di informazioni aggiuntive
  • Contenuti per siti ottimizzati e app:
    • Scrivere testi molto concisi, poiché leggere sul mobile è due volte più difficile
    • Per aumentare la riconoscibilità del contenuto nelle anteprime:
      • Visualizzare titoli e nomi di prodotti completi, non troncati o abbreviati
      • Inserire un breve riassunto
      • Utilizzare foto significative e dettagliate
    • Proporre sempre l’insieme completo di dati, cioè – per esempio nel caso di un catalogo prodotti – proporre la gamma completa delle categorie e dei prodotti trattati, non solo una parte
  • Form per siti ottimizzati e app:
    • Richiedere solo le informazioni strettamente necessarie, data l’oggettiva difficoltà di input
    • Pre-compilare il modulo quando possibile
    • Attivare funzioni di compilazione automatica dei campi
    • Supportare il copia e incolla.

Autore: Petra Dal Santo