Strutturazione della comunicazione multilingue e accessibilità dai dispositivi mobili
Sesto Open House organizzato da Com&Tec
In occasione del 10° anniversario, COM&TEC - Associazione Italiana per la Comunicazione Tecnica ha organizzato un seminario dedicato al tema della "Strutturazione della comunicazione multilingue e accessibilità dai dispositivi mobili"
Il seminario si è tenuto il 5 dicembre 2013 a Bologna presso lo Zanhotel Europa (Via Cesare Boldrini 11).
Alle ore 14.00 KEA ha tenuto una relazione su "Come un CMS può supportare le Best Practices del Technical Writing. Esempi pratici tratti da Argo CMS".
Materiali
Report del seminario
Nell’ambito del seminario COM&TEC 2013, gli interventi tenuti nel corso della mattina del 5 dicembre sono incentrati su due temi:
- La strutturazione della comunicazione multilingue (interventi di Jürgen Muthig e Martin Schober)
- L’accessibilità della documentazione tecnica da dispositivi mobili (interventi di Marco Galiazzo, Marie Louise Flacke e Alessandro Stazi).
Oltre agli interventi sulla strutturazione dei contenuti e la produzione di documentazione per il mobile, la mattinata ha visto la presentazione di un caso studio: Alexander Klapfer di TechnoAlpin (BZ) ha portato la sua esperienza di selezione e adozione di un CMS per la documentazione tecnica e di prodotto.
Jürgen Muthig: Functional Design. Developing a Standard that Fits your Need
Diversamente da DocBook, DITA e altri, Functional Design  (adottato, secondo una ricerca Tekom, dal 26% delle aziende tedesche) non è uno  standard, ma metodo per elaborare standard linguistici su cui basare la  redazione dei contenuti della comunicazione tecnica.
  La specificità di Functional Design sta nella sua idoneità a  elaborare standard "flessibili", cioè calati nella concreta realtà  aziendale.
  Dal punto di vista concettuale Functional Design si basa  sulla teoria degli atti linguistici (elaborata intorno al 1955 nell’ambito  della filosofia analitica anglosassone da John Langshaw Austin e da John Searle),  che a sua volta si collega alla teoria dei giochi linguistici (elaborata da  Ludwig Wittgenstein nel 1953 nelle Ricerche filosofiche, rovesciando la sua  visione del linguaggio espressa nel 1922 nel Tractatus logico-philosophicus). 
  A una visione del linguaggio come “specchio del mondo” e “immagine  della realtà” (teoria dell'immagine) Wittgenstein ne sostituisce una in cui il carattere  denotativo del linguaggio è solo una delle sue funzioni, è uno degli infiniti “giochi  linguistici”. L’agire linguistico ha una pluralità di fini, ha carattere  sociale e, come tutti i giochi, soggiace a regole che i partecipanti devono  conoscere e condividere per poterle seguire o infrangere.
  Anche la teoria degli atti linguistici di Austin e Searle si  basa sul presupposto che la maggior parte degli enunciati servono a compiere azioni  e a incidere sul mondo circostante.
  Ogni atto linguistico consta di tre parti (locuzione, cioè l’enunciato;  illocuzione, cioè obiettivo della comunicazione; perlocuzione, cioè risultato  che l’enunciato produce sull’interlocutore) e, per quanto concerne i suoi  obiettivi, rientra in una di queste cinque classi:
- Rappresentativi o assertivi: servono a sostenere, comunicare, annunciare
- Direttivi: servono per pregare, ordinare, consigliare
- Commissivi: servono a promettere, accordare, offrire, minacciare
- Espressivi: servono a ringraziare, salutare, augurare, denunciare
- Dichiarativi: servono a nominare, rilasciare, battezzare
Muthig parte dal presupposto che gli enunciati della  comunicazione tecnica rientrano nella teoria degli atti linguistici, poiché  servono a far compiere azioni ai destinatari.
  Codificare e standardizzare le azioni, cioè gli atti  linguistici, cioè le Functional Unit (secondo la definizione di Muthig) aiuta a  comunicare con chiarezza al destinatario qual è l'azione da compiere.
  Nel Functional Design Le azioni da codificare possono  essere, per esempio, di tipo rappresentativo (es. la descrizione dei  prerequisiti) o direttivo (es. le istruzioni da seguire per ottenere un  risultato) e la loro standardizzazione avviene in base ai seguenti criteri:
- Quando impiegare una Functional Unit (FU)
- Contenuto e regole sintattiche ammessi da una FU
- Collocazione di una FU nella sequenza di altre FU
- Marcatura della FU
- Presentazione grafica della FU.
Martin Schober: Mobile Documentation. Multilingual, multimedia-enabled and economically
Schober ha illustrato come realizzare documentazione per il  mobile multilingue, multimediale ed economicamente sostenibile a fronte della  varietà di dispositivi, risoluzioni video, sistemi operativi, versioni.
  Schober ha preso avvio dalla definizione e comparazione fra  i vari tipi di app (web app, cioè siti web fruibili via mobile; app native, sviluppate  per singoli sistemi operativi, Android, iOS e Windows 8; app ibride, multipiattaforma,  realizzate con tecnologie HTML5, CSS, JavaScript, JQuery, ecc.), concentrandosi  sui vantaggi delle app ibride (lo stesso tipo di app presentata da Marco  Galiazzo):
- Contenimento dei costi di sviluppo (rispetto alle app native)
- Facilità di aggiornamento (rispetto alle app native)
- Integrabilità con sistemi di content management (CMS)
- Fruibilità migliore (rispetto alle web app)
- Funzionamento offline (rispetto alle web app).
Schober ha sottolineato che al momento le app native  risultano superiori a quelle ibride per fruibilità e capacità di integrazione  con le funzionalità dei vari tipi di dispositivi, concludendo tuttavia che le  app ibride rappresentano un ottimo compromesso per la pubblicazione di  documentazione per il mobile.
  L’intervento di Schober ha fornito una panoramica sui tool  utili allo sviluppo di app ibride ed evidenziato i punti di forza di HTML5: supporto  di disegni (con il tag CANVAS), video (in particolare da quando i browser  supportano tutti il formato MP4), 3D e interattività.
Marco Galiazzo: Presentazione della app ibrida del seminario COM&TEC
Galiazzo ha presentato l’app ibrida del seminario,  multipiattaforma, realizzata in formato HTML5 utilizzando il tool PhoneGap.
  Nel corso della presentazione Galiazzo ha illustrato i  vantaggi che applicazioni per il mobile possono offrire nell'ambito della  comunicazione tecnica (rispetto, per esempio a siti e documentazione in formato  PDF):
- Aggiornabilità in tempo reale
- Scalabilità. Grazie alla modularizzazione dei contenuti, la documentazione può essere facilmente integrata in base al feedback dei fruitori e alle esigenze di comunicazione dell'azienda
- Possibilità di pubblicare contenuti molto grandi (es. video)
- Possibilità di targetizzare i contenuti in base al tipo e al livello del destinatario (es. installatore, utente principiante, utente esperto, ecc.)
- Interattività
- Funzionamento offline
- Possibilità di raccogliere dati sulla fruizione dei contenuti (chi, quando, che cosa).
Marie Louise Flacke: Documentazione su dispositivi mobili: hai pensato al minimalismo?
Flacke è partita dalla constatazione che PDF, Kindle, web  app e online help non garantiscono una fruizione ottimale dei contenuti tramite  dispositivi mobili, a causa della scarsa leggibilità dei testi, di problemi  tipografici, sovraccarico di informazioni, ecc.
  Sulla scorta di autorevoli studi di settore, Flacke propone  di redigere contenuti ad hoc per il mobile secondo un approccio minimalista  ("minimum effective dose of content" D. Farbey), i cui punti cardine  sono:
- Supporto all'azione:
- Come sostenuto anche da Jürgen Muthig, il testo va focalizzato sull'istruzione , cioè sull'azione che il destinatario è chiamato a compiere, tralasciando ogni “di più”: introduzioni e informazioni generali, simboli, avvertenze e note, ridondanze e ripetizioni
- Riferimento al concreto contesto di utilizzo dell'utente:
- Grazie a titoli efficaci, sommari e indici, il documento deve aiutare l’utente a orientarsi e a trovare con rapidità l’informazione di cui ha bisogno
- Il redattore deve adottare la terminologia dell’utente, non ricorrere a sinonimi ed esplicitare abbreviazioni e acronimi
- Supporto all'individuazione e correzione di errori da parte dell’utente
- Supporto a vari tipi di utenti, cioè sia a vari tipi di destinatari che a vali livelli di competenza.
Alessandro Stazi: Tutti abbiamo bisogno di un Help... Online!
Secondo Stazi un mondo caratterizzato dal sovraccarico  informativo, ma anche dalla disponibilità sempre più ampia di dispositivi  mobili online, il paradigma della comunicazione tecnica si rovescia: non è più  l'utente a dover andare “a caccia” di informazioni (troppe per ottenere  rapidamente un risultato soddisfacente), ma è l'informazione a dover andare “a  caccia” dell'utente, fornendogli contenuti just in time, cioè contenuti  pertinenti, quando e dove servono.
  Nel nuovo scenario la tecnologia gioca un ruolo centrale:  CMS, soluzioni di data mining, business intelligence e affini, sistemi di cross  media publishing, ecc.
  Stazi sottolinea che gli online help (OLH), che guidano l’utente  all’uso di interfacce software, devono essere progettati e realizzazioni  secondo il nuovo paradigma. In concreto ciò significa:
- Focalizzare il testo sull'istruzione, cioè sull'azione che l’utente è chiamato a compiere
- Prevedere strumenti a supporto della navigazione all’interno dei contenuti: classificazioni, sommari, indici, motori di ricerca e riferimenti incrociati (link interni)
- Approcciare la gestione dei contenuti nella consapevolezza della loro fruizione non sequenziale. Il redattore deve gestire i contenuti come moduli in sé conchiusi, ma al tempo stesso aggregabili ad altri moduli per formare sequenze orizzontali (fra argomenti collegati dal punto di vista logico) o verticali (passaggi di approfondimento successivo)
- Definire i criteri in base ai quali i software effettueranno l’aggregazione automatica dei contenuti (es. in base a destinatario, livello del destinatario, scenario d'uso, ecc.) per produrre documentazione just in time per i singoli utenti.
Stazi ha dedicato una riflessione finale al dualismo fra PDF  e online help: da un lato il PDF ha perduto la sua centralità (l'utente non  richiede più solo questo tipo di pubblicazione e di formato, ma lo richiede  accanto ad altri: online help, FAQ, knowledge base, troubleshooting, casi  studio commentati, ecc.), dall'altro l'online help, con i suoi contenuti  molecolarizzati, non è in grado di veicolare ogni tipo di conoscenza.
  Secondo Stazi PDF e online help possono convivere l'uno  accanto all'altro, riconoscendone: per il PDF il supporto alla trasmissione di  saperi complessi, che richiedono una lettura tendenzialmente lineare, mentre  per l'online help la fornitura di molecole di informazioni contestuali, mirate  al tipo e al livello di utente e fortemente finalizzate all'azione.
Alexander Klapfer: Come scegliere un CMS per la documentazione tecnica. TechnoAlpin (BZ), una storia di successo
Secondo Klapfer  il passaggio  di TecnoAlpin dalla gestione "a mano" della documentazione tecnica e  di prodotto al cross media publishing basato su un CMS è motivato da ragioni  produttive (aumento del numero e della configurabilità dei prodotti),  commerciali (esigenza di rispondere in modo efficace ed efficiente alle  richieste di documentazione espresse dai vari interlocutori), giuridiche  (certezza della correttezza dell'informazione) ed economiche (necessità di  risparmiare su tempi e costi di redazione, revisione, traduzione, realizzazione  della documentazione multicanale).
  La software selection effettuata da TecnoAlpin è stata estremamente  proceduralizzata e lunga (un anno e mezzo circa), a partire dalle fasi di process  e content engineering:
- Process engineering
- Il punto di partenza è stata l’analisi dei processi seguiti fino ad allora dall’azienda, con particolare riguardo all'interazione fra i vari uffici (product management, impiantistica, marketing, assistenza, documentazione tecnica, ecc.) in considerazione della connotazione intrinsecamente multidisciplinare della comunicazione tecnica
- Si è poi passati all’individuazione dei processi e delle fasi ottimizzabili
- Infine si è giunti a definire i risultati attesi e come reingegnerizzare i processi
- Content engineering
- Il punto di partenza è stata l’analisi quantitativa e qualitativa di testi, traduzioni e immagini esistenti
- L’analisi ha permesso di definire
- I metadati con cui marcare i contenuti in vista del loro riuso condizionale
- Come standardizzazione e modularizzare i contenuti per gestirli nell’ottica del single sourcing
- Come automatizzare la realizzazione dei vari tipi di pubblicazione per i vari canali utilizzando sistemi di cross media publishing
- Sempre nell'ottica del single sourcing, come integrare il futuro CMS i sistemi ERP e PDM presenti in azienda.
Process e content engineering hanno permesso a TecnoAlpin di  definire i requisiti del software e del fornitore. L’azienda ha quindi avviato  la fase vera e propria di software selection individuando una prima rosa di  fornitori, ai quali è stato chiesto di realizzare dimostrazioni del software  mirate ai processi, ai contenuti, alle pubblicazioni e quindi al raggiungimento  dei risultati attesi dall’azienda.
  Al fornitore prescelto è stata infine richiesta per due mesi  una versione trial del software.
  Klapfer ha esposto i criteri che più hanno pesato sulla  scelta del software e del fornitore:
- Software:
- Possibilità di marcare con metadati qualsiasi tipo di contenuto
- Motore di ricerca per immagini con visualizzazione dei metadati relativi al file immagine (formato, dimensioni, risoluzione, ecc.)
- Disponibilità di funzioni di authoring memory e di translation memory per evitare l'introduzione di ridondanze incontrollate e ridurre i costi di traduzione
- Tracciatura delle attività degli utenti
- Fornitore:
- Competenza e supporto in termini di consulenza e formazione
- Vicinanza territoriale.
Klapfer ha sottolineato infine che il ritorno dell’investimento  è avvenuto in un anno e mezzo circa, contro i quattro previsti mediamente.
  Nel pomeriggio si sono tenute le presentazioni di:
- Petra Dal Santo - KEA: Come un CMS può supportare le Best Practices del Technical Writing. Esempi pratici tratti da Argo CMS
- Alberto Bianchet - D&Co: iDf: la comunicazione tecnica interattivamente parlando. Strumenti digitali evoluti per le aziende
- Luca Menozzi - SDL: SDL presenta le innovazioni nel mondo della traduzione con la nuova versione 2014
- Vilma Zamboli - WRITEC: Come creare contenuti per tutti: MadCap Flare, un quasi CMS.
Alla seguente pagina del sito di COM&TEC è disponibile  una bella galleria di immagini della giornata:
  http://www.comtec-italia.org/it/eventi-associazione-italiana-redattori-tecnici/37-eventi-precedenti/274-seminario-5-dicembre-2013-bologna.html
Programma del seminario
| 08:30 | Registrazioni | 
| 09:00 | Saluti ed inizio lavori | 
| 09:30 | Jürgen Muthig  | 
| 10:00 | Martin Shober | 
| 10:30 | Coffee break | 
| 11:00 | Alexander Klapfer | 
| 11:30 | Marie Claire Flacke  | 
| 12:00 | Alessandro Stazi  | 
| 12:45 | Dibattito | 
| 13:15 | Aperitivo | happy birthday COM&TEC | 
| 14:00 | Petra Dal Santo - KEA | 
| 14:45 | Alberto Bianchet - D&Co | 
| 15:30 | Luca Menozzi - SDL | 
| 16:15 | Vilma Zamboli - WRITEC | 
| 17:00 | Dibattito | 
Autore: Petra Dal Santo


 Aggiornato al 04.03.2019
Aggiornato al 04.03.2019