Sicutool. Cose care Libro aperto sui nostri primi 75 anni
Sommario ... Un libro aperto, perché?................................ 2 Identità fluida.................................................. 4 Fra terra e cielo................................................ 6 Italiani… si diventa......................................... 8 Tu vuò fa’ l’americano................................. 10 Nulla è più figlio dell’arte di un giardino.. 12 Viva il pensiero laterale............................... 14 Distillato sopraffino..................................... 16 Rosa, rosae..................................................... 18 Il limite? Un trampolino di lancio............. 20 Segnavia.......................................................... 22 Abbiamo energia da vendere...................... 24. Microcosmi urbani....................................... 28 Nutrimenti..................................................... 30 Vitamina C… C come Consulenti................ 32 Nati per correre insieme.............................. 34 Professionali, non complicati.................... 36 Made in Germany? Yes, please................... 38 Nozze di platino........................................... 40 Rivoluzione copernicana............................. 42 Tutti pazzi per i dati................................... 44 L’ammiraglia................................................ 46 Mediatori, come all’ONU............................ 48 Verde luna....................................................... 50 Il testimone.................................................... 52 Gemelli diversi.............................................. 54 Trova le differenze...................................... 56 Preistoria digitale......................................... 58 È lui, o non è lui?...........................................60 Mattoncini a prova di futuro..................... 62 Arrivano i transformer................................ 64 Obiettivo: attrito zero................................. 66 Aggiunga, aggiunga!................................... 68 Ti telefono o no?............................................ 70 Caro amico, ti scrivo..................................... 72 Semaforo rosso............................................. 74 Colleghi digitali............................................. 76 Non tutte le ciambelle riescono col buco... 78 Il mio magazzino è il tuo magazzino....... 80 La forza della natura.................................... 82 L’uomo da sei milioni di dollari................ 84 Le nostre Formula 1..................................... 86 Ah, bei tempi................................................. 88 Il bello dell’imballo..................................... 90 3, 2, 1… contatto............................................ 92 E ora, tocca a voi.......................................... 94
Un libro aperto, perché? 2
per l’apparente labirinto del magazzino; sulla rampa di lancio delle aree dedicate a preparare ordini e spedizioni… e poi via! Un piccolo viaggio nello spazio, ma anche nel tempo, in cui squadernare il libro aperto delle cose care. Care a noi in Sicutool, ma forse – e ce lo auguriamo – anche a voi, per averle condivise in questi anni passati insieme. È un libro aperto, perché ci rappresenta in modo limpido e trasparente. Ma è un libro aperto anche ai vostri ricordi, alle cose che vi sono care e che non ritrovate fra queste pagine. Segnalatecele! Avremo cura di diffonderle. Infine, è un libro aperto, perché il futuro saprà regalarci nuove cose care, frutto del lavoro comune in Sicutool e con voi tutti: Collaboratori, Agenti, Distributori, Utilizzatori, Fornitori, Consulenti e Partner. Care cose da Sicutool. bbiamo appena compiuto 75 anni. Un traguardo importante, ma volante. Lo abbiamo raggiunto e già anche superato. Siamo sempre in cammino. Ecco perché abbiamo pensato di festeggiare il nostro anniversario con una passeggiata per Sicutool. Una sorta di flânerie ottocentesca: l’ingresso dal cancello principale; una sosta in cortile, giusto per guardarci attorno e respirare l’atmosfera; il giro di uffici e funzioni; su e giù A
Identità l rito è quotidiano. Aprire il cancello la mattina, con il pensiero rivolto alla giornata. Lasciarlo aperto tutto il giorno, al viavai di persone e furgoni di ogni taglia. Chiuderlo la sera, con cura. Il cancello principale, in ferro battuto, è lì da quando, nel 1950, ci siamo trasferiti al numero 15 di via Cesena. Sta sulla soglia. La soglia separa l’esterno dall’interno, rivelandone la struttura. D’altro canto, nel mondo vivente – cui le aziende appartengono a pieno titolo – nessuna struttura interna è stabile. Attraverso la soglia l’interno interagisce con l’esterno, ne è condizionato e lo condiziona, in un perpetuo moto di interscambio. I 4
fluida Il piccolo rito del cancello ci ricorda ogni giorno che abbiamo un’identità riconoscibile. Che l’identità è opposta all’isolamento: si plasma attraverso il confronto costante con i nostri interlocutori – Collaboratori, Agenti, Distributori, Utilizzatori, Fornitori, Consulenti e Partner. Che l’identità va custodita come un bene prezioso. Sulla soglia esterno e interno si toccano, fisicamente e idealmente. Smettono di essere elementi di separazione per diventare vettori di scambio e di arricchimento. Ecco perché guardiamo al nostro cancello con affetto, come a un messaggero silenzioso.
el cortile di Sicutool cresce un nespolo giapponese, nato da un seme piantato o forse gettato lì per caso dal signor Rino nei primi anni Settanta del secolo scorso. Quando l’abbiamo visto germogliare, l’abbiamo lasciato lì, forse perché nessuno di noi credeva veramente che avrebbe attecchito. Invece il nespolo, chissà perché, si è trovato a suo agio, è cresciuto e un giorno, quasi senza accorgercene, l’abbiamo ritrovato albero. Ha messo le radici in Sicutool e un po’ anche nei nostri cuori. Tempo fa, la proposta di tagliarlo per recuperare spazio in cortile, ha suscitato una mezza sommossa. C’è perfino qualche Cliente che sale sul tettuccio del furgone per 6 coglierne i frutti maturi. Per chi ha sempre i minuti contati, si tratta di un bel gesto di riconoscimento. Ora che è grande, i suoi rami più alti si protendono con forza verso il cielo, a scrutare l’oltre, al di là della pensilina. Anche noi, con il nostro magazzino, abbiamo i piedi ben piantati per terra. Ma, per fortuna, la nostra somiglianza con il nespolo finisce qui. Non siamo nati per caso, ma dalla forte volontà di nonno Franco. Possiamo propiziare attivamente il nostro futuro. Corriamo, grazie alla rete di Agenti e Distributori presenti sul territorio e alle autostrade digitali. Ma forse è proprio questa diversità che ci colma di tenerezza nei confronti del nostro fronzuto amico. Fra terra e cielo N
8 non esitò. Partì e fece dell’Italia la sua America. Studiò la lingua; lavorò negli acquisti e nelle vendite; imparò a realizzare cataloghi; si impratichì di aspetti amministrativi; viaggiò per toccare con mano le esigenze dei Clienti; si ingegnò, quando l’autarchia fascista limitò l’importazione di merce estera. Nel 1944 fu pronto al grande balzo: fondare un’azienda tutta sua, la nostra Sicutool. Per non sentirsi più ospite, ma parte integrante di una fertile comunità, nel 1944 il nonno compì un secondo passo decisivo: chiedere la cittadinanza italiana, che gli fu concessa nel 1950. Il decreto reca le firme di Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica, e di Mario Scelba, Ministro dell’Interno. Potenza della semplicità: due firme a coronamento del sogno di una vita. Essere italiano. erché nella ragione sociale di Sicutool l’italianità è rimarcata con tanta forza? Nonno Franco nacque nel 1895, tredicesimo di tredici figli. Nacque tedesco, suddito dell’Impero germanico sotto il Kaiser Guglielmo II. Combatté sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale. Ferito, una volta congedato, trovò lavoro in una fabbrica di pialle da legno, come semplice operaio. Un’occupazione che gli andava stretta. Caso volle, che nel 1924 il nonno ricevesse la proposta di trasferirsi a Milano al seguito di un’azienda che commercializzava utensili importati dalla Germania. Ieri come oggi, nell’immaginario collettivo dei tedeschi l’Italia non è certo il paese delle grandi opportunità. Eppure, controcorrente, nonno Franco Italiani… si diventa P
10 n origine la denominazione del nostro marchio era Sicum. Un acronimo che suona come una dichiarazione programmatica. Enuncia con chiarezza che cosa facciamo – commercializzare utensili, oggi come ieri – ed esplicita il legame fra la società, l’Italia e la città di Milano. Dopo la Liberazione, nonno Franco – da abile uomo marketing qual era – decise di modificare il nome in Sicutool: u Per profilarsi come interlocutore degli Alleati, che avevano fatto il loro ingresso in città u Per proiettare l’azienda verso un orizzonte più nazionale e meno locale u Per assicurarsi un nome unico e riconoscibile. I Tu vuò fa’ l’americano Eh già… perché all’epoca di Sicutool ve n’era una sola e pochi italiani sapevano realmente che cosa fosse un tool. Oggi che gli anglicismi vanno di moda, sempre più utensilerie e distributori industriali scelgono di inserire questo sostantivo nella loro ragione sociale. Noi abbiamo precorso i tempi. Senza volerlo, in questo caso.
SICUM
Nulla è più figlio dell’arte di un giardino L’ stare bene e alimenti il piacere della relazione, all’interno e con i nostri interlocutori esterni. Chi in Sicutool si trova a proprio agio, tende a mettere radici. Un po’ come il nespolo intorno a cui capita di ritrovarci per un saluto, uno scambio di idee, una chiacchiera veloce. Ecco, il fiore del nostro giardino, figlio dell’arte e della dedizione di ognuno, è proprio il desiderio di continuare a riannodare i fili del dialogo. Finché questo fiore sboccia, il giardino è in salute. aforisma di Sir Walter Scott ci rispecchia. Il nostro libro matricole – cartaceo prima, telematico poi – è davvero smilzo. Registra all’incirca 200 Collaboratori in 75 anni, a indicare una percentuale di turn-over decisamente bassa. Si tratta del riconoscimento più bello della cura che ogni giorno tutti noi mettiamo nel coltivare il nostro giardino. Nel creare e mantenere un ambiente che, nei limiti del nostro contesto, ci faccia 12
Ogni specialista porta in dote punti di vista e reti di relazioni peculiari, che ci permettono di approcciare i problemi in modo non canonico e di elaborare soluzioni fuori dagli schemi. Vendere solo tramite Distributori specializzati, anziché rivolgersi anche direttamente agli Utilizzatori finali; non automatizzare il magazzino, ma calibrare con cura l’integrazione fra componente umana, fattori organizzativi e supporto telematico; mantenere scaffalature in legno di abete naturale pregiato, invece di passare a quelle metalliche; restare in centro città, anziché spostarci in periferia… sono solo alcuni esempi di nostre scelte controcorrente, frutto dell’esercizio del pensiero divergente. Non imboccare la via che pare segnata, sbrigliare la fantasia e mettere in comune le proprie visioni può dare risultati sorprendenti. dispetto del fatto di essere specializzati nella commercializzazione di utensili e attrezzature per l’industria e l’artigianato, da noi i classici ingegneri meccanici sono in minoranza netta. Sicutool pullula di specialisti provenienti da settori lontani dal core business aziendale. Mentre nel nostro contesto conoscenza e competenza tecniche sono acquisibili con interventi di formazione mirata e raffinabili sul campo, percepiamo ogni giorno la ricchezza insita in queste differenze di partenza, che papà Anselmo per primo ha saputo mettere a frutto. Viva il pensiero laterale 14
16 Il certificato è la rappresentazione tangibile, e in quanto tale riconoscibile e condivisibile, di questo lavoro in continuo divenire, che facciamo anzitutto per noi stessi. L’iter della prima certificazione ci ha permesso di costruire la rete delle deleghe aziendali e di acquisire un metodo decisionale basato sull’iterazione di brevi cicli di analisi di dati e indicatori oggettivi. L’ISO 9001 ha conferito a Sicutool il suo assetto attuale e ogni rinnovo è l’occasione per limare i dettagli. L’emissione del certificato da parte di un ente terzo riconosciuto, garantisce inoltre la non arbitrarietà del nostro insieme di norme e quindi la sua idoneità a istituire il terreno comune su cui attuare sia il dialogo interno a Sicutool, sia quello fra l’azienda e i suoi interlocutori esterni. Lungi dall’essere un semplice pezzo di carta, il certificato per noi è il distillato dell’essenza di Sicutool. Comodo e in formato A4. I niziammo il nostro viaggio verso l’ISO 9000 nel 1992 con Ascomut, che aveva appena avviato la prima esperienza italiana di certificazione in comune. Partimmo un po’ avvantaggiati. Come editrice storica del catalogo, Sicutool ottemperava già a un requisito fondamentale della norma: la formulazione di un’offerta chiara e trasparente. Appena due anni dopo, nel 1994, risultammo la prima azienda certificata ISO 9000 da Uniter. Non abbiamo vissuto la certificazione come l’imposizione dall’alto di prescrizioni astratte. Con un po’ di sforzo abbiamo cercato invece di recuperare lo spirito classico del concetto di norma, distillando un corpo di regole ispirate sì alle buone pratiche, ma plasmate anche sulle peculiarità del contesto in cui operiamo e su quelle della nostra comunità aziendale. Distillato sopraffino
18 e rose più antiche hanno 5 petali. Grazie alla selezione, basata su criteri estetici, le rose si sono evolute, petalo a petalo, fino a raggiungere i 50-60 delle rose moderne coltivate, come la Soraya preferita da papà Anselmo. Ma sono rimaste sempre rose. Perseguendo obiettivi funzionali, anziché formali, anche noi abbiamo aggiunto via via nuovi volumi al nucleo originario della sede di Sicutool. Ci siamo espansi in verticale, aggiungendo un piano ai due originari; e in orizzontale, acquisendo gli spazi lasciati liberi dalla chiusura delle attività di un artigiano e di un grossista di ferro, che fu artefice del nostro cancello di ingresso principale e proprietario del carroponte che ancora oggi troneggia Rosa, rosae L indisturbato su uno dei nostri magazzini. Abbiamo aggiunto nuovi petali, ma siamo rimasti fedeli al numero 15 di via Cesena, anche quando la maggior parte delle attività produttive e commerciali all’ingrosso si è trasferita ai margini della città. Sia pure con motivazioni profondamente differenti, anche noi, come la rosa, preferiamo seguire la logica dell’evoluzione, anziché della rivoluzione. Ci sforziamo di individuare e nutrire le spinte propulsive che si celano nell’esperienza, anziché cedere alla fascinazione dei nuovi inizi. Non di rado un’illusione. 1 2 3 4 5 6 7 8 9...
20 Così siamo restati. Abbiamo accettato i limiti insiti nella nostra sede al numero 15 di via Cesena, ma abbiamo anche cercato di trasformarli in opportunità di crescita. Abbiamo agito congiuntamente su: u Interventi strutturali. Ampliamento dei volumi, montacarichi, automazione mirata, digitalizzazione u Processi organizzativi. Definizione dei percorsi di picking, esplicitazione delle procedure di packing, innesto di momenti di verifica u Dettagli apparentemente insignificanti, come l’ergonomia dei carrelli. Fino a trasformare la logistica di magazzino in uno dei punti di forza di Sicutool, fiore all’occhiello dei servizi che proponiamo ai Distributori. Abbiamo iniziato a volare sulle ali dell’esperienza, dell’istinto e della determinazione. Aveva ragione Senna. Si può fare. d Ayrton Senna si attribuisce questa frase: “Pensi di avere un limite, così provi a superare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare molto in alto”. Oggettivamente, un edificio a tre piani in centro a Milano non è la sede ideale per un magazzino di utensili e attrezzature, soprattutto se il fattore critico è la velocità di esecuzione dei processi di picking, packing e spedizione della merce ordinata dai Clienti. A rigore di logica avremmo dovuto trasferirci fuori città, seguendo l’esempio di molti nostri colleghi. Ci abbiamo riflettuto. Ci saremmo sradicati dal nostro quartiere storico e la qualità della vita non sarebbe più stata la stessa. Il cuore ci ha suggerito di non andare. Il limite? Un A
trampolino di lancio
100 Fornitore 1:00 A 0:30 Agente 200 Distributore 0:50 Utilizzatore 1:10 300 San Biagio di Correggio, paese di origine del ramo paterno della famiglia Corradini, vi era la nostra casa pitturata di giallo. Quando un forestiero chiedeva qualche indicazione, i locali prendevano come punto di riferimento la casa gialla, anziché la chiesa – come forse sarebbe stato più logico fare in un paesino di campagna del dopoguerra. Merito del colore o colpa dell’epica che vedeva protagonisti don Camillo e Peppone? Sia come sia. Qualche anno fa, dovendo ridipingere la sede, abbiamo optato per il giallo. In omaggio alle radici paterne, ma anche perché ameremmo essere un punto di riferimento stabile per Collaboratori, interlocutori esterni e persone del quartiere. E poi, il giallo mette di buon umore anche nelle mattine più bigie e in primavera-estate si intona alla perfezione ai frutti maturi del nostro nespolo. Ogni occhiata, una spremuta di energia. 22 Segnavia
24 ntrato in funzione il 26 gennaio 2009, il nostro impianto fotovoltaico ci assicura l’indipendenza energetica, ci permette di vendere l’energia in esubero e rappresenta in modo esemplare l’impegno di Sicutool verso la sostenibilità. Scegliere una fonte di energia pulita e rinnovabile. Non automatizzare il magazzino. Continuare a usare scaffali di magazzino con assi in legno di abete pregiato naturale. Abbiamo energia da vendere E Stampare il catalogo su carta certificata secondo standard sociali e ambientali. Essere ubicati in centro, dando modo a molti Collaboratori di recarsi al lavoro con i mezzi pubblici, in bicicletta o addirittura a piedi. Sono tanti i piccoli e grandi gesti con cui testimoniamo concretamente la nostra sensibilità nei confronti del mondo, vicino e lontano, che ci circonda. Perché dal mettere in comune sgorga un’energia fuori dal comune, che - come il sole - ci vivifica tutti.
ino a qualche decennio fa, i quartieri di Milano erano autentici microcosmi, in cui si intrecciavano attività residenziali, commerciali e produttive di vario tipo. Il signor Tarolli, mago del fotoritocco; il compositore tipografico; Azimonti Arti Grafiche, lo storico stampatore del catalogo Sicutool; la nostra cartoleria tecnica di fiducia; Simari, il produttore dei carrelli per la movimentazione della merce in magazzino… erano tutti di casa nel quartiere Mac Mahon. Prima ancora che professionali, le nostre erano relazioni di buon vicinato. Erano nutrite della condivisione di piccoli gesti quotidiani: un cenno di saluto scambiato incrociandosi per strada; una F chiacchiera dinanzi all’edicola; un caffè assieme al bar dell’angolo; un incontro veloce, ma di persona, per discutere di un’idea. Ora che produttori e commercianti all’ingrosso sono stati perlopiù estromessi dal centro, riducendo la biodiversità cittadina, le due bocchette antincendio collocate nel cortile di Sicutool continuano a testimoniare il nostro attaccamento allo spirito di quartiere. Fornirebbero supporto ai Vigili del Fuoco nel malaugurato caso in cui scoppiasse un incendio in uno dei due alberghi vicini a noi. Non è gran cosa, ma è pur sempre un piccolo servizio alla comunità. Microcosmi urbani 28
n via Arimondi 1, all’angolo con via Plana, si trova “Da Stefano, il Marchigiano”, il nostro ristorante di riferimento, che i Volz e i Corradini frequentano dal lontano 1960, quando il locale si chiamava ancora “Il Ponticello”. Ricco della sua esperienza di chef presso i ristoranti più quotati di Milano, Stefano lo rileva nel 1979, lo ribattezza in onore alle sue origini e inizia a offrire piatti che si orientano alla migliore tradizione culinaria italiana e all’andamento delle stagioni. Nel 2002 Celeste e Luigi, già discepoli di Stefano, gli subentrano nel segno di una squisita continuità. Pensate che ancora oggi Celeste e Luigi preparano il risotto verde “alle 100 erbe” e la crème caramel secondo le tipiche e antiche ricette lombarde, che Stefano ereditò dal Ponticello. Colori, profumi e sapori sono quelli di un tempo: per noi, una vera festa! Nutrimenti I Perché tanta affezione al Marchigiano? Potremmo raccontarvi dell’ambiente che sa di casa – dettaglio tutt’altro che trascurabile per chi, come i nostri Agenti, Distributori e Fornitori, è spesso in viaggio per lavoro. Oppure potremmo narrarvi dell’accoglienza cordiale, attenta e discreta; della ritualità rassicurante di un servizio impeccabile, personalizzato e privo di frizioni; dell’eccellenza delle materie prime, che passione per le tradizioni locali e spirito di ricerca esaltano in un’esperienza trionfale, che coinvolge tutti i sensi. Tutti motivi buoni, anzi buonissimi! Ma da soli non basterebbero a spiegare una fedeltà di così lungo corso. Il fatto è che al Ponticello prima e dal Marchigiano poi si sono decisi, si decidono e si decideranno i passi più importanti per Sicutool. Qui, con le gambe sotto al tavolo migliore, imbandito con una bella tovaglia bianca, e circondati dalla percezione del benessere che ci è dispensato, la conversazione diventa germoglio della crescita futura. 30
iamo nati con il pallino della distribuzione. Ascoltare il mercato, acquistare, vendere, organizzare la logistica: è questo il terreno su cui ci muoviamo a nostro agio. Basta per far prosperare un’azienda? No. Occorre essere forti anche in molti ambiti collaterali, ma strategici. Leggi, norme e buone pratiche, contabilità e finanza, qualità, informatica e comunicazione, marketing, verifiche strutturali e manutenzioni… Tanti i settori da presidiare per operare in modo corretto ed efficace, senza reinventare la ruota. Impossibile per un’azienda singola costruire, allenare e mantenere competitiva una simile squadra di specialisti. È qui che intervengono i Consulenti. Consulere – il verbo latino da cui deriva l’italiano “consulente” – racchiude curiosamente un doppio significato: consultare e deliberare, ma anche darsi pensiero, venire in aiuto, avere cura. L’intervento coadiuvante dei Consulenti presuppone preparazione ed S esperienza, ma anche coinvolgimento. Ai nostri esperti siamo legati da una stretta relazione personale, talora anche familiare, fatta di conoscenza di lunga data – imprescindibile per capirsi al volo –, di stima e fiducia, arricchimento reciproco, condivisone di prospettive, metodi e obiettivi. Quasi fratelli maggiori, insieme nelle attività quotidiane e nei grandi passi. In perfetto stile Sicutool siamo fedeli ai nostri specialisti. Due esempi su tutti: il dottor Mentasti, nostro commercialista, è nipote del dottor Bertoni, che fu commercialista di Sicutool ai tempi di nonno Franco; così il signor Piatti, padre e figlio, che da due generazioni curano con passione le manutenzioni generali. Consulenza e servizi sono per loro natura fortemente legati alla singolarità delle persone, il che rende ancora più critici i cambi generazionali. Ai nostri affezionati Consulenti auguriamo, a tempo debito, di passare il testimone a giovani leve e di continuare a vitaminizzarci! Vitamina C… 32
C come Consulenti
34 Luigi Castellani decisero di fondare in seno a Confcommercio un’associazione che riunisse imprenditori attivi nel campo della commercializzazione di macchine utensili e utensileria. Ieri come oggi Ascomut rappresenta gli interessi del settore nei confronti delle istituzioni, aggiorna gli associati su temi strategici per il comparto, fornisce servizi di consulenza e formazione, favorisce lo scambio di esperienze e la creazione di sinergie. Nonno Franco aderì subito, incline com’era per cultura a ritenere che solo conoscenza e competenza fornissero il quadro di insieme capace di rendere più incisiva l’azione. Da tre generazioni rinnoviamo con convinzione questa scelta. Ascomut è la casa comune in cui tutti noi ritroviamo il senso etimologico dell’essere concorrenti, ovvero quello di correre insieme. Rispettandoci e, perché no, collaborando, come dimostrano le tante soluzioni di sistema, che il Villaggio Ascomut sforna ogni anno in occasione di MecSpe. Ascomut è un vero motore di innovazione. Per un’associazione, il complimento più grande. iamo quasi coetanei. Sicutool nasce il 18 settembre 1944. Nemmeno due anni dopo, il 2 agosto 1946, vede la luce Ascomut. Nell’Italia disastrata dalla guerra, il senatore Edoardo Origlia, ideatore dell’iniziativa, Natale Baccanti, Angelo Guido Boeri, Francesco Cappabianca e Nati per correre insieme S
’utensileria è un mare magnum. Come fa il nostro Ufficio Acquisti a selezionare i prodotti da includere nel catalogo? Essendo una società commerciale, partiamo non solo dall’ascolto delle esigenze del mercato, ma anche dalla peculiarità della nostra struttura di vendita e dalle proposte dei nostri Fornitori. Non vendiamo direttamente agli Utilizzatori finali, ma ai Distributori, coadiuvati dalla rete di Agenti. In questa configurazione, fluidità e velocità nella gestione di ordini e spedizioni sono prioritarie. Per questo motivo proponiamo prodotti altamente Professionali, non complicati L’ professionali, ma non prodotti complicati, che finirebbero per rallentare i nostri processi a causa delle attività consulenziali e di assistenza di cui necessitano tipicamente in fase di pre- e post-vendita. Ecco perché, dopo esperimenti sul campo non positivi, e pur disponendo delle necessarie competenze, abbiamo deciso di escludere dal catalogo Sicutool alcuni prodotti ad alto contenuto tecnologico, ma disadatti alla nostra organizzazione. Per esempio le filettatrici Rex o gli strumenti di misura di alta precisione di Helios dedicati al controllo degli assi e dell’eccentricità degli alberi. Non eravamo fatti gli uni per gli altri. Tenere lo sguardo ben fisso sulla nostra stella polare ci ha aiutato a capirlo e a trovare il coraggio di ammetterlo. 36
38 ià sul catalogo nr. 1 del 1950 Sicutool promuoveva i suoi prodotti di “utensileria germanica” e ancora oggi una percentuale rilevante dei nostri Fornitori è tedesca. E pensare che il Made in Germany – sinonimo di precisione, affidabilità e innovazione – non è un’invenzione tedesca, ma britannica. Come ci ricorda Wikipedia, il marchio fu “introdotto nel Regno Unito dal Merchandise Marks Act del 1887 per rendere riconoscibili i prodotti stranieri importati e commercializzati nel Regno … per permettere ai cittadini del Regno di distinguere i prodotti stranieri ed evitare di comprarli, e conseguentemente favorire l’economia domestica”. Nato a scopi protezionistici, il marchio si rivelò subito un boomerang. G Ai britannici, grandi estimatori dei prodotti dell’ingegneria tedesca, fu servito su un piatto d’argento uno strumento semplice e potente per identificali a colpo sicuro e acquistarli più di prima, a discapito di quelli nazionali. Visto il risultato, i tedeschi passarono al contrattacco e fecero proprio il marchio, usandolo ben presto come strumento di marketing. Onore al merito: nel 1987 la Repubblica Federale Tedesca dedicò al Merchandise Marks Act britannico un francobollo commemorativo. E guardate che cosa raffigura: un calibro. Che sembra proprio uscito dal catalogo Sicutool. Made in Germany? Yes, please
40 Eppure il nostro sodalizio resiste. Più che un traguardo, le nozze di platino ci sembrano un buon viatico per il futuro. Come in un matrimonio, il segreto della longevità della nostra relazione sta forse nella giusta chimica fra le persone, nel rispetto, nella libertà reciproca, nella pazienza e nella determinazione a portare avanti il dialogo, nella capacità di creare visioni del futuro comuni. Un esempio su tutti: condividere con Gedore i nominativi dei nostri Distributori è stata una scelta improntata alla trasparenza e alla volontà di una gestione del Cliente partecipata. Una scelta che, grazie alla felice intuizione di papà Anselmo, ha preso corpo nel servizio di importazione diretta, che mira a trasferire ai Distributori fidelizzati i vantaggi di una catena della fornitura più corta. elle quattro aziende tedesche rappresentate da Sicutool fin dal 1944, anno della sua fondazione, solo Gedore è ancora realmente in attività. In 75 anni entrambe le aziende si sono trasformate profondamente. Sicutool ha cambiato pelle: da semplice commerciale ci siamo evoluti in una società capace di creare costellazioni dinamiche di prodotti e servizi in risposta alle sollecitazioni del singolo Cliente. Gedore, fondata nel 1919 dai fratelli Dowidat, è diventata un gruppo internazionale che impiega oltre 3.000 collaboratori, e si è specializzata nella progettazione e produzione di arredamento industriale e utensili professionali per settori strategici: aerospaziale, ferroviario, automobilistico, navale, manifatturiero, forestale, militare ed energetico. Nozze di platino D
42 n origine furono i prestigiosi marchi del Made in Germany a fare da garanti per la qualità dei prodotti a catalogo. Precisi, affidabili e innovativi per antonomasia. Diversi da tutti gli altri. Acquistabili con fiducia, a occhi chiusi. Poi arrivarono l’evoluzione di materiali, tecniche produttive, marketing e logistica a sfumare le differenze, a indebolire i marchi e a dare la stura alle guerre sui prezzi. Sfuggire a questa trappola mortale ci ha richiesto un’autentica rivoluzione Rivoluzione copernicana I copernicana, imperniata su centralità del Cliente e servitizzazione del prodotto: u Anziché partire dai nostri criteri di scelta – come eravamo abituati a fare –, abbiamo iniziato ad ascoltare il mercato, selezionando prodotti che per caratteristiche tecniche, prezzi e condizioni di fornitura rispondessero in modo adeguato alle esigenze poste u Integrando il prodotto con un insieme di servizi tecnici, logistici e telematici, siamo riusciti a elevare la percezione del valore della soluzione di sistema e a marcare nuovamente la differenza tra noi e i nostri concorrenti. E i marchi, che fine hanno fatto? Nel nuovo ordine del mondo commerciale continuano a essere un punto di riferimento importante, ma non l’unico. Da soli riescono raramente a fare la differenza. A vincere è l’insieme. È la rete di relazioni e servizi che aiuta il prodotto a esprimere le potenzialità insite nei valori materiali e immateriali di cui è portatore.
44 volte siamo indotti a credere che i dati siano un’invenzione degli anni Duemila. Indubbiamente il digitale e internet hanno cambiato tipologia, volume, velocità di aggiornamento dei dati, nonché metodi e strumenti di acquisizione, elaborazione e analisi degli stessi. Eppure le aziende hanno sempre usato i dati disponibili come piattaforma oggettiva su cui basare le decisioni strategiche. Per esempio, prima dell’avvento Tutti pazzi per i dati A dell’Euro, per il nostro Ufficio Acquisti era cruciale disporre di previsioni il più possibile attendibili sull’andamento del cambio fra Lira e Marco per cogliere il momento migliore in cui inviare gli ordini ai Fornitori tedeschi. In attesa di internet, delle applicazioni web, del tempo reale e degli algoritmi, a fare la differenza erano le nostre relazioni personali con operatori finanziari di fiducia, che ci rifornivano di informazioni e dati grezzi da elaborare. Oggi le fonti primarie sono telematiche: il nostro sistema gestionale; le innumerevoli banche dati di istituzioni pubbliche e private accessibili online; gli strumenti di web analytics integrati nel nostro sito; nel futuro, che è già ora, i sensori degli utensili smart dell’Industria 4.0. Quanta abbondanza! Nell’euforia del momento non dimentichiamoci però che dati e database, da soli, non generano un vantaggio competitivo. L’arte sta nel formulare le domande e nell’interpretare le risposte. Non di rado ambivalenti come i responsi dell’oracolo di Delfi. Corsi e ricorsi storici.
46 porta appresso biciclette e ruote di scorta, ed è capace di acrobatici interventi volanti per risolvere problemi tecnici. Il medico è pronto a prestare cure di primo soccorso, con l’augurio che mai ve ne sia bisogno. Al di là del prezioso supporto materiale, è con le parole e con i piccoli gesti che l’ammiraglia dà la carica ai suoi corridori. Certo, sono loro a dover pedalare e a tirare le volate, ma sentono di non essere soli, e questo li rende più fiduciosi e forti. Sicutool, in fondo, è come un’ammiraglia con a bordo una formidabile squadra interna. Siamo un gruppo coeso che aiuta ogni singolo Distributore a correre verso l’Utilizzatore finale sentendosi confortato dall’appartenenza a un gruppo che funziona. E poi, l’ammiraglia partecipa alla corsa, ma non gareggia. Ecco perché in Sicutool consideriamo strutturale e indissolubile il legame con i Distributori. Nel ciclismo l’ammiraglia gioca un ruolo importante nel fare sì, che i corridori della squadra taglino il traguardo al meglio delle loro possibilità. L’ammiraglia stessa è una piccola squadra, spesso composta dal direttore sportivo, dal meccanico e dal medico. Il direttore sportivo rifornisce i suoi corridori di informazioni tattiche e strategiche, ma anche di generi di conforto: borracce, barrette energetiche, mantelline antipioggia… Il meccanico si L’ammiraglia
icutool nasce assieme alla sua rete di Agenti. I primi due – il signor Vellosi per Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria e il signor Venturini per Lombardia e Veneto – sono stati fortemente voluti da nonno Franco e selezionati nel più classico dei modi. Il contatto personale. I nostri sono veri e propri agenti di collegamento, che diffondono sul territorio la conoscenza di prodotti, servizi, strumenti e novità, raccogliendo le osservazioni dei Distributori e, indirettamente, degli Utilizzatori finali, preziose per alimentare il nostro ciclo di miglioramento continuo. È anche e soprattutto grazie a loro, che sappiamo sempre che aria tira. Eppure la dote più preziosa degli S Agenti Sicutool è la capacità di relazione. Far percepire la nostra vicinanza, ascoltare il Cliente, saperlo consigliare, attivare all’istante la rete di specialisti in grado di fornire soluzioni efficaci, dirimere controversie di ogni tipo, mediando pazientemente fra le esigenze delle diverse parti. Un po’ come faceva l’indimenticato Kofi Annan. Per curare le relazioni con i Clienti, approfondire la conoscenza reciproca e costruire una base solida di fiducia servono dedizione e tempo. Siamo quindi giustamente felici, che molti Agenti abbiano contribuito per lunghi anni ai risultati di Sicutool. Come lo hanno fatto gli attuali Agenti per il Piemonte, che sono genero e nipote del signor Vellosi, inconfondibile a bordo della sua fiammante moto Guzzi. Insieme già da tre generazioni. Mediatori, come all’ oNU 48
Clienti hanno sempre molto da dirci. A volte usano le parole per comunicare le loro osservazioni, a volte lo fanno implicitamente, anche con gesti piccoli, ma significativi. Che provengano dal mondo fisico o dagli universi digitali, le sollecitazioni degli interlocutori sono il carburante del motore di innovazione continua di Sicutool. Negli anni Sessanta, le librerie degli Uffici Acquisti dei nostri Clienti erano zeppi di cataloghi. All’incirca Verde luna I tutti dello stesso formato e dello stesso indefinito colore sottobosco. Durante le nostre visite assieme agli Agenti, facevamo non poca fatica a individuare il catalogo Sicutool in mezzo agli altri. Ma era come se il Cliente ci dicesse: “Se non riuscite voi a trovare a colpo d’occhio il vostro catalogo, figuratevi io!”. Da qui nacque l’idea di rendere il catalogo Sicutool diverso dagli altri per formato e colore. Un’idea un po’ trasgressiva, che papà Anselmo fece propria con lungimiranza. Nel 1975 varammo la prima edizione larga 22 centimetri (anziché i canonici 21) e con la copertina verde luna. Facile da individuare, facile da prendere! Perché, in fondo, solo un catalogo che sa farsi notare ha la chance di rivelare al potenziale acquirente le sue qualità interiori. Da allora il colore cambia a ogni edizione: per non fare confusione – i Clienti e noi stessi; per aggiungere un tocco di allegria; e perché il gioco del “toto colore” contribuisce a elettrizzare il clima di attesa del nuovo catalogo. Quale sarà il prossimo? 50
52 ll’avvento del digitale molti avevano profetizzato la scomparsa della carta. In realtà, sono bastati pochi anni, perché risultasse evidente che – ancora una volta – il nuovo medium era destinato non già a soppiantare, ma ad affiancarsi a quelli esistenti. Alla fisicità del catalogo stampato si accompagna un insieme di caratteristiche notevoli. È un bell’oggetto, ci dicono: “In libreria fa un figurone, come un corazziere. Che sia gratis, poi…”. Permette di abbracciare l’intera offerta con un unico sguardo. Si lascia sfogliare agevolmente avanti e indietro, alimentando il senso dell’orientamento del fruitore e consentendogli di ritrovare con Il testimone A una certa facilità un prodotto visto in precedenza. Racconta l’azienda sfruttando il potere narrativo del formato, del tipo di copertina e di rilegatura, della qualità della carta e del layout. Costituisce un ingombrante promemoria sulla scrivania del Cliente, un pezzettino di azienda sempre lì sotto il suo sguardo. E, soprattutto, è fatto apposta per essere passato di mano in mano, come il testimone nelle corse a staffetta. Da Sicutool all’Agente, al Distributore e all’Utilizzatore finale. Oggi come ieri, il catalogo è il nostro testimone, grazie al quale le informazioni si trasformano in azioni e poi in prodotti destinati a soddisfare esigenze precise. Quanta energia compressa nelle sue pagine.
Un giorno un Cliente ci fece notare, che il catalogo web – ancorché sempre aggiornato – non è in grado di evidenziare le modifiche rispetto alla versione cartacea. Eureka! Così iniziò la metamorfosi della nostra cenerentola in principessa. Nel 2017 trasformammo il flipbook nella versione sempre verde del catalogo cartaceo. Aggiornato ogni mese, lo sfogliabile riporta sull’edizione originale le correzioni e barra gli articoli non più fornibili, rendendo palesi le differenze. In aggiunta abbiamo integrato flip-book e catalogo web, i cugini digitali. Tre clic al massimo per aggiungere il prodotto al carrello (funzione riservata ad Agenti e Distributori) o alla lista dei desideri. Lo sfogliabile è diventato grande. Passaparola. n origine fu il catalogo stampato. Un classico, intramontabile. Nel 2005 arrivò il catalogo web, per tanti buoni motivi: il motore e i filtri di ricerca – per trovare, ad esempio, tutti gli utensili aderenti a una data norma; la multimedialità e i video; l’integrazione di informazioni provenienti da fonti diverse e l’aggiornamento in tempo reale. E il flip-book? Gemello della versione stampata, il catalogo sfogliabile online fu per lungo tempo la cenerentola della nostra comunicazione di prodotto. Certo, non pesa nulla – non i 3,5 kg del suo fratello maggiore; è comodo quando non si ha sottomano il cartaceo; ha una funzione di ricerca potente; permette di salvare, stampare e condividere anche singole pagine; consente di attivare segnalibri. Ma tutto ciò è sufficiente per conferirgli uno status pienamente autonomo? Gemelli diversi 54
56 stupefacente quanto le pagine del catalogo Sicutool nr. 1 del 1950 e quelle del catalogo 2019 siano simili. Giochiamo insieme a trovare le differenze: il nuovo catalogo espone i prezzi; evidenzia nome, logo ed eventuale codice articolo del Fornitore; mostra schemi tecnici e pittogrammi; espande descrizioni e note; completa le informazioni tecniche; contrassegna le novità di prodotto; è integrato con contenuti digitali aggiuntivi; è rubricato. Ma resta pur sempre un parente stretto del nostro primo catalogo. Molte famiglie e alcuni prodotti sono invariati: la famiglia 200 raggruppa Trova le differenze È sempre le pinze, così come la chiave esagonale a una bocca 850G di Gedore è un evergreen invariato dal ’47 a oggi. La codifica degli articoli e la loro esposizione in sequenza, poi, sono passate indenni perfino sotto le forche caudine dell’informatizzazione del sistema gestionale nei primi anni Settanta. Molti Clienti appongono i codici Sicutool su cassettiere e scaffali del magazzino, così ci siamo impegnati a fondo per non costringerli a un faticoso lavoro di ricodifica. Anche nel caso del catalogo abbiamo dunque seguito la logica evolutiva a noi cara. Come in un brano musicale minimalista, da un’edizione all’altra abbiamo introdotto, all’interno di uno schema ripetitivo, slittamenti quasi impercettibili per espandere via via il nucleo originario delle informazioni. Abbiamo arricchito di contenuti la pubblicazione, ma senza che i nostri interlocutori si sentissero spaesati sfogliando la nuova versione. Continuità nella differenza, con dolcezza.
58 sì, che le persone atterrino sempre più spesso non sulla home page, ma su una pagina interna già rispondente alle loro esigenze. Quanto alla staticità, oggi non vi è insulto peggiore per un sito. I contenuti devono essere aggiornati in tempo reale, personalizzati secondo interlocutore e contesto, interattivi e integrabili da parte degli utenti. La sfida della moltiplicazione dei punti di contatto sta nel garantire un’esperienza coerente e passaggi fluidi. Che cosa resta? Oggi, come nel 1998, le presenze digitali vanno promosse anche nel mondo fisico. Non più perché le due sfere siano separate, ma per il motivo opposto: ormai esiste solo un unico, grande onlife, secondo la fortunata definizione di Luciano Floridi. el 1998 l’idea di stampare la home page del sito su un pannello bicomponente da esporre in sala riunioni non era poi così peregrina. La home page era una e statica nei contenuti. Oggi il solo pensiero ci fa sorridere. Cose da preistoria! In poco più di vent’anni i fattori di molteplicità e complessità del mondo digitale e fisico sono aumentati in modo esponenziale. Con l’avvento dei social network la home page non è più una sola, ma una per ogni presenza. Lo stesso concetto di home page sta perdendo di significato: motori di ricerca e link condivisi sui social network fanno Preistoria digitale N
uando il ciclo di vita del catalogo era molto più lungo (i primi cataloghi duravano in carica circa 10 anni), pubblicavamo i prezzi su un listino a parte. Per coprire l’arco di validità di una singola edizione del catalogo si rendevano necessari anche 4-5 listini. Fino all’avvento dell’Euro, poi, il listino era accompagnato da una circolare, che specificava le percentuali di sconto da applicare ai prezzi in base alle oscillazioni quotidiane del cambio fra Lira e Marco. L’Euro ha mandato in pensione la circolare, mentre il sistema di gestione dei contenuti e di impaginazione automatica, adottato da Sicutool a partire dal 2005, ha compresso sensibilmente i tempi di produzione del catalogo, riducendone il ciclo di vita. Ora che il catalogo riporta anche i prezzi, il vecchio listino stampato non esiste più, ma si è evoluto in una risorsa digitale, disponibile in diversi formati, che i Distributori possono utilizzare per importare i prodotti Sicutool all’interno del loro sistema gestionale o dell’e-shop. Il listino continua a essere un strumento di lavoro indispensabile per i nostri Clienti. Uguale, eppure diverso. Sicuramente al passo con i tempi. Q È lui, o non è lui? 60
62 ll’inizio furono l’inserimento dei prezzi e una certa tendenza modaiola nel design degli utensili a suggerirci di aumentare la frequenza di pubblicazione del catalogo stampato. Poi arrivarono internet, mobile e app: canali digitali, tutti veloci, ma con stili di comunicazione peculiari. Infine furono i nostri interlocutori, a chiederci informazioni sempre più personalizzate e contestuali, multimediali e interattive. Come conciliare istanze tanto diverse? Un bel rebus. Nel 2000 capimmo qual era il primo scoglio da superare. A Mattoncini a prova di futuro Le nostre informazioni erano letteralmente prigioniere delle pubblicazioni che le contenevano. Impossibile aggregarle secondo criteri diversi, in risposta dinamica alle esigenze informative, operative e formative di Collaboratori, Agenti, Distributori e Utilizzatori finali. Anzitutto era necessario liberarle. Fu così che, armati di pazienza, abbiamo iniziato a smontare le quasi 800 pagine del catalogo Sicutool. Abbiamo digitalizzato, strutturato, modularizzato e validato i contenuti; li abbiamo corredati di metadati per renderli intelligenti; li abbiamo integrati con dati provenienti da altre fonti e infine li abbiamo arricchiti di elementi multimediali. Da questo processo le informazioni sono uscite trasformate in mattoncini, pronte a dare vita – come i loro famosi omologhi danesi – a tutte le costruzioni che la fantasia nostra e dei nostri interlocutori avrebbe potuto concepire. Di lì al futuro. I SicuTools, la famiglia degli strumenti di lavoro digitali di Sicutool, escono tutti da questa grande scatola di mattoncini, agili e scattanti. Realizzarli è stato quasi un gioco da ragazzi.
i siamo accorti che, con l’avanzare della digitalizzazione, i Distributori non ci chiedono più solo informazioni validate e aggiornate, ma anche dati elaborabili in autonomia. Dal listino importabile nel sistema gestionale, ai contenuti tecnici per l’e-shop; dalle immagini impaginabili sui volantini, alla giacenza in tempo reale; dal peso fatto confluire nel calcolo dei costi di trasporto, alla definizione delle novità di Arrivano i transformer C prodotto; fino agli insiemi di dati standardizzati negoziati fra Distributore e Utilizzatore finale mediante i sistemi telematici di gestione degli ordini, i cosiddetti punch-out. Ogni Distributore ha esigenze leggermente diverse, ma tutti vanno nella stessa direzione. Aggregare i nostri contenuti ad altri già disponibili, incorporarli nelle proprie applicazioni digitali, vestirli graficamente in base all’immagine aziendale e salvaguardarne l’aggiornamento. Seguendo queste direttrici in continua evoluzione creiamo i nostri kit di dati e informazioni elaborabili. Veri e propri transformer nelle mani dei Clienti. 64
Obiettivo: attrito zero comunicazione ad attrito zero. Validata dal sistema gestionale di Sicutool e aggiornata in tempo reale, essa scorre automaticamente in tutte le nostre applicazioni digitali e negli e-shop dei Distributori che scelgono di esporla. In quanto informazione pubblica, disponibile a tutti in chiaro, la giacenza è un importante fattore di differenziazione per Sicutool e un buon esempio di come le componenti immateriali siano effettivamente in grado di aggiungere valore ai prodotti fisici. “Il meno è il più”: per aggiungere qualità, a volte occorre sottrarre quantità. Di attrito, nel nostro caso. 66 F’ ino ai primi anni Duemila, quando l’Agente o il Distributore desideravano sapere se un prodotto fosse disponibile e in che quantità, era necessario un certo sforzo per risalire all’informazione. Il dato opponeva resistenza, creava un attrito che tanto il richiedente, quanto il nostro Ufficio Vendite dovevano superare ogni volta. Da pecora nera, la giacenza è diventata l’emblema della nostra - = +
opo attenti studi siamo riusciti a formulare la nostra personalissima legge di Murphy: “Nulla attira l’aggiunta, quanto un ordine già preparato”. Secondo il suo corollario, poi, il nostro Cliente è veggente. Non appena vede il suo ordine pronto, si ricorda all’improvviso di almeno un prodotto urgentissimo da aggiungere a ogni costo. D A quel punto ogni mezzo vale per lanciare l’SOS: “Aggiunga, per favore, aggiunga!”. Per non essere tacciati di oscurantismo, va detto che i Clienti, più che la sfera di cristallo, consultano MySCU, l’applicazione web che permette di verificare in tempo reale lo stato di avanzamento dell’ordine. Va anche detto che ci fa piacere aiutare i Distributori nelle piccole emergenze quotidiane, supportati in questo dalla flessibilità del nostro magazzino e da una catena organizzativa interna corta e reattiva. Eppure anche noi abbiamo i nostri limiti. Siamo impotenti dinanzi al gitterbox, il perfido contenitore in rete metallica, che intrappola tutti i pacchi pronti per la spedizione, impedendo ai prodotti ritardatari di prendere il treno al volo. Un po’ di pazienza, il prossimo non tarda a partire. Aggiunga, 68
aggiunga!
70 volte ci stupiamo: perché i Clienti ci chiamano per chiedere informazioni comodamente disponibili online, pubblicamente o in MySCU, l’area riservata del nostro sito? È arrivato il mio ordine? Lo avete già preso in carico? Il mio pacco è partito? Vi sono rimanenze? Non potrebbe farmi un’offerta al volo? Può trattarsi di impazienza – anche le procedure digitali hanno bisogno di un po’ di tempo per completarsi – o del tentativo di forzarci leggermente la mano, pensando di coglierci alla sprovvista. Ma più spesso, dietro una telefonata, si nasconde il desiderio, umanissimo, di mitigare un filo d’ansia, condividendola con chi sta all’altro capo della cornetta. Questi momenti ci ricordano che comunicare è molto più che fornire informazioni. Significa dare valore al nostro interlocutore e agire, nei limiti del nostro contesto, anche in una logica di vicinanza ed empatia. Senza mai esagerare. A Ti telefono o no?
a tempo il postino non ci recapita più le belle lettere d’ordine scritte dai nostri Clienti, che per giunta alimentavano la raccolta di francobolli di più di qualcuno di noi. Queste lettere e le sorelle copie commissione in carta carbone compilate dagli Agenti testimoniano un mondo che non c’è più, in cui i Distributori pianificavano in anticipo gli ordini e facevano magazzino per i loro Clienti. Trasformazione dei processi produttivi, pervasività del digitale e di internet, accelerazione globale e susseguirsi di periodi di crisi hanno contribuito a modificare in modo radicale e permanente le abitudini dei Distributori, che sempre più spesso acquistano sul venduto, chiedendoci di Caro amico, ti scrivo D spedire direttamente la merce in dropshipping ai loro Clienti per comprimere ulteriormente tempi e costi. Avendo scelto di plasmarci sulle necessità dei Distributori, abbiamo fatto evolvere di conseguenza la struttura del magazzino, le procedure di ricezione, elaborazione, preparazione, controllo e spedizione degli ordini. Il tutto all’insegna di velocità, affidabilità e attrito zero. Ai Distributori nostri clienti non ci resta che dire: “Usate la nostra logistica come se fosse vostra. Fidatevi di noi e concentratevi sulla vostra essenza. Vendere, vendere, vendere!”. 72
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